I benefici dell’attività fisica per allontanare lo stress

L’esercizio fisico è una delle cose più importanti che puoi fare per combattere lo stress. Potrebbe sembrare contraddittorio, ma mettere dello stress fisico sul tuo corpo potrebbe alleviare lo stress mentale. Inoltre, i benefici sono tanto più forti quanto più ci si allena regolarmente: le persone che si esercitano regolarmente hanno infatti meno probabilità di provare ansia rispetto a quelle che non si esercitano affatto. Ma perché?

Numerose sono le ragioni dietro a tale evidenza. Innanzitutto, l’esercizio abbassa gli ormoni dello stress del corpo – come il cortisolo – sul lungo termine. Aiuta anche a rilasciare endorfine, sostanze chimiche che migliorano il tuo umore e agiscono come antidolorifici naturali. Inoltre, l’esercizio fisico può anche migliorare la qualità del sonno, che può essere influenzata negativamente da stress e ansia. Quando ti alleni regolarmente, puoi inoltre generalmente sentirti più sicuro del tuo corpo, il che a sua volta favorisce il benessere mentale.

Prova dunque a trovare un esercizio di routine o un’attività che ti piace, come camminare, ballare, arrampicarti o fare yoga! Le attività – come camminare o fare jogging – che comportano movimenti ripetitivi di grandi gruppi muscolari possono essere particolarmente utili per poter alleviare lo stress.

A ciò puoi anche aggiungere alcuni integratori che promuovono la riduzione dell’ansia. Si tratta di sostanze naturali come la melissa, un membro della stessa famiglia della menta, usata per i suoi effetti calmanti, oppure gli acidi grassi Omega-3, con un recente studio che ha mostrato che gli studenti di medicina che hanno ricevuto integratori di omega-3 hanno sperimentato una riduzione del 20% dei sintomi di ansia.

Tra gli altri integratori, ricorda che il tè verde contiene molti antiossidanti polifenoli che apportano benefici per la salute, e che la radice di valeriana è un popolare ausilio per il sonno grazie al suo effetto tranquillizzante: contiene acido valerenico, che altera i recettori dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA).

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